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NAUTIC SUD – STATI GENERALI DELLA NAUTICA: I MARINA RESORT RAPPRESENTANO UN VALORE DI CRESCITA UNICO PER IL TERRITORIO RETROSTANTE

Renato Marconi, CEO e fondatore del Gruppo Marinedi, è intervenuto a Napoli insieme al Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, durante il secondo giorno degli “Stati Generali della Nautica da diporto” l’evento organizzato da Afina in occasione del locale Salone della Nautica.

Nel 2023 le prenotazioni di imbarcazioni sono cresciute, rispetto all’anno precedente, del +130% e la spesa media degli italiani, nello stesso periodo di confronto, ha registrato un +53%, a dimostrazione del fatto che la nautica da diporto è una risorsa indispensabile per l’economia nazionale. Questi alcuni dei dati presentati dal Ministro del Turismo, Daniela Santanchè in occasione del secondo giorno degli “Stati Generali della Nautica da diporto” svoltosi il 14 febbraio scorso a Napoli.

Renato Marconi, CEO e fondatore del Gruppo Marinedi leader nel mercato italiano e mediterraneo per lo sviluppo e la gestione di marina, è intervenuto all’evento mostrando quanto i porti turistici abbiano un impatto positivo sul territorio non solo a livello economico, ma anche sociale. Il porto turistico ha una importante interazione con il territorio: per prima cosa è una piazza sul mare per gli abitanti che vivono nel territorio e che trovano nel porto un interessante luogo di incontro. Inoltre, ogni marina è una porta aperta sul territorio per i diportisti e questo rappresenta un vantaggio importante per lo sviluppo dell’economia locale.

“Quando si parla di marina resort” afferma Marconi “si intendono porti turistici che offrono tra i 400 e 1000 posti barca che soprattutto d’estate attraggono tra le 4.000 e le 10.000 persone al giorno. Questo significa che il territorio sotteso al porto turistico ha l’opportunità di ospitare nuovi visitatori che generalmente portano ricchezza. Dai nostri studi è emerso che ogni euro speso nel porto turistico corrisponde a 3 euro spesi nel territorio perché i visitatori vogliono esplorare la zona, visitare i beni culturali che essa offre, andare al ristorante. Con un giro d’affari del Mare tra i 3 e i 6 milioni di euro all’anno, il territorio beneficia di un ritorno economico compreso tra i 9 e i 18 milioni di euro all’anno. Per le piccole cittadine tra i 4000 e i 5000 abitanti questa diventa normalmente l’industria più rilevante. Inoltre, è importante considerare che le barche hanno bisogno di protezione e manutenzione tutto l’anno, perciò, è un giro d’affari che non si conclude solamente nei mesi estivi, ma è presente anche per il resto dell’anno, seppur in maniera ridotta”.

Un altro aspetto di grande interesse affrontato da Marconi durante l’incontro è stato quello della gestione efficiente delle marine esistenti in Italia. “In questo momento, in Italia, non c’è bisogno di realizzare nuovi porti” afferma Marconi “ma c’è un enorme bisogno di gestire in maniera efficiente i tanti già esistenti che spesso sono abbandonati o non completati. Inoltre, bisogna fare in modo che ci siano più posti barca per le grandi imbarcazioni superiori ai 24 metri che al momento in Italia scarseggiano ma che inducono il ritorno più importante sul territorio. Si pensi che nel mondo c’è una crescita attorno al 20% all’anno di imbarcazioni al di sopra dei 24 metri, il 65% di queste naviga nel Mediterraneo e il 45% di questa porzione naviga lungo le coste italiane. Da una interessante fotografia sulle rotte delle imbarcazioni oltre i 30 metri nel 2022 si vede che l’Italia ha dei punti focali come la Costa Smeralda, il Golfo di Genova ed il Golfo di Napoli, ma la maggior parte di queste passano anche per il Canale di Sicilia. La Sicilia, quindi, ha l’opportunità di rappresentare il principale hub mediterraneo per i grandi yacht”.